Spettacoli

Il Teatro e le Voci

Il Festival “Il Teatro e le Voci”

Il Festival “Il Teatro e le Voci”, giunto alla XIV Edizione, è una manifestazione artistico-culturale nata nel 2004 ideata e diretta da Amedeo di Sora che, fin dall’origine, si propone di costituire un momento non occasionale di riflessione storico-critica e di elaborazione artistica sul rapporto Teatro – Immagine – Poesia – Ricerca, con particolare riferimento alla dimensione vocale. Le edizioni precedenti sono state imperniate sul valore dell’opera di una eminente personalità artistica che abbia saputo attraversare e/o sollecitare molteplici percorsi.

SPETTACOLI AGOSTO 2021

22 AGOSTO ORE 21:30
P.zza Ernesto Biondi
Morolo (FR)
“Ombre del Varietà”
Ideazione e regia:
Amedeo di Sora
Interpreti:
Amedeo di Sora
Bruno Basile
Andrea Di Palma
Francesca Reina
Alla chitarra:
Stefano Spallotta
Collaborazione scenica:
Stefania Fiaschetti

QUARANTENNALE TESTIMONIANZA DI PATRIZIA MINATTA

Questa splendida testimonianza in versi di Patrizia Minatta, con la quale ho esordito sulle scene d’antan e con la cui fedele e affettuosa complicità ho attraversato fino ad oggi innumerevoli luoghi ed erranze di un’avventura che non muore e che sempre rinasce come araba fenice, ripercorre molte delle diverse esperienze di vita e di scena che insieme abbiamo vissuto sotto il segno del Teatro dell’Appeso, sotto il segno dell’amore della poesia e del teatro, della ricerca e del rigore, della stima reciproca, dell’amicizia vera.
Amedeo di Sora

“INVECE DI UNA STORIA”

QUARANTENNALE TESTIMONIANZA DI FRANCESCA REINA

Francesca Reina, pur non facendo parte della Compagnia Teatro dell’Appeso e avendo lavorato in proprio e con altri registi che hanno concorso alla sua formazione di attrice, ha seguito sempre con grande interesse e profitto i miei corsi di vocalità e di dizione e, da diversi anni anni, collabora in modo costante e fattivo alla produzione spettacolare dell’Appeso (ricordo, tra gli altri, “Il vantone” di Pasolini e “L’amore medico” di Molière), dando prova di perizia interpretativa, serietà nelle prove ed encomiabile spirito di gruppo nel concorrere alla risoluzione di problemi pratici e logi

Quarantennale testimonianza di Filippa Dolce

Ricordo perfettamente il giorno in cui Filippa Dolce mi si presentò per la prima volta, nella piccola sala teatrale underground di Via del Plebiscito a Frosinone, che negli anni novanta si chiamava CAT (Centro di Attività Teatrali) e che, negli anni sessanta, aveva ospitato le straordinarie attività di sperimentazione del Teatro Club dell’indimenticato Gian Carlo Riccardi, mio caro amico, regista ed artista visivo di spiccato ingegno e di rara sensibilità. Come lei stessa riferisce in questa pregnante testimonianza, il suo scopo primario era quello di migliorare la dizione.

Quarantennale testimonianza di Giuseppe Mayer

Ho incontrato Giuseppe Mayer per la prima volta (come lui stesso simpaticamente rievoca nella sua bella testimonianza), nei primi anni Novanta del secolo scorso quando, sedicenne, iniziava a frequentare il corso di educazione teatrale da me inaugurato nel 1990, agli albori della mia lunga attività di docente di lettere presso il Liceo Scientifico “Severi” di Frosinone, a seguito della calorosa e pressante sollecitazione dell’indimenticabile Preside di allora, Maria Pia Spaziani D’Emilia, che molto amava il teatro e tutto ciò che aveva la facoltà di arricchire la proposta formativa degli stu

Quarantennale testimonianza di Gerry Guida

Ho conosciuto Gerry Guida nel 1997, in veste di giovane poeta, allorquando, su suggerimento del comune amico Gezim Hajdari, mi propose di leggere la sua prima raccolta “Il Seme del Dubbio” ancora inedita, per un giudizio e una auspicata prefazione. Apprezzai molto le sue poesie, scrissi volentieri la prefazione e contribuii fattivamente alla pubblicazione.

Quarantennale testimonianza di Luigi di Tofano

Ho conosciuto Luigi Di Tofano intorno alla metà degli anni Novanta, quando mi telefonò per iscriversi ad un mio corso di teatro, che frequentò con esemplare dedizione ed interesse e con profitto. Da allora ebbe inizio un rapporto di conoscenza e di frequentazione che, in breve tempo, si trasformò in una costante e proficua collaborazione artistica (Luigi dal 2001 fa ufficialmente parte della Compagnia) e in una lunga e sincera amicizia.

Quarantennale testimonianza di Maura Ragazzoni

Ho conosciuto Maura Ragazzoni negli anni novanta, grazie a Gualberto Alvino, mio sodale ai tempi dell’ università, entrambi studenti di Lettere alla Sapienza di Roma. L’amico Gualberto, al quale sono debitore di un pregevolissimo saggio critico sulla mia produzione poetica, in quegli anni novanta era, come me, un giovane insegnante di lettere nonché già dotto e raffinato linguista e critico letterario. Fu lui a indirizzare alcune sue allieve, tra cui Maura, ai miei corsi di teatro a Frosinone.

Quarantennale testimonianza di Stefania Maciocia

Come ha ben riferito nella sua significativa testimonianza, quando, a partire dagli inizi del terzo millennio, Stefania Maciocia è entrata prima in contatto e poi a far parte integrante della Compagnia, proveniva da esperienze teatrali molto distanti da un teatro della parola e della voce che, pur operante sul versante della ricerca, costituisce la cifra dominante del Teatro dell’Appeso. Eppure, ha saputo con perizia e passione “riconvertirsi” ad un altro linguaggio teatrale, immettendo nel circuito creativo della Compagnia stessa la sua differente e pur convergente professionalità.

Pagine

  INFORMATIVA PRIVACY

Copyright© 2011 Compagnia Il Teatro dell' Appeso